UE, DE PALO: “RECOVERY FUND PUNTI SULLE POLITICHE PER I FIGLI E LA NATALITÀ”
Il Recovery Fund deve puntare sulle politiche per i figli e la natalità. Il tema del presente e del futuro demografico del nostro Paese, della tenuta delle famiglie, degli investimenti a favore delle nuove generazioni non può continuamente essere messo in secondo piano nel dibattito pubblico italiano. L’Europa ci offre una grande opportunità, con il piano denominato ‘Next Gen Eu’, che invita a investire risorse a favore delle generazioni chiamate a costruire l’Italia e l’Europa del futuro. È la grande occasione per cambiare il nostro destino, per superare la logica degli interessi particolari, che negli anni ha privilegiato ogni volta singoli settori o categorie inseguendo scelte condizionate dal consenso e che è all’origine di quella frattura intergenerazionale che ha compresso le possibilità di sviluppo del Paese e la costruzione di un sistema di welfare avanzato e aderente ai reali bisogni delle famiglie”: così il presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, Gigi De Palo.
“Le somme del Recovery Fund devono essere investite anche in un nuovo Piano Marshall per i figli, la natalità, i genitori. Non ci sarà un altro momento propizio per riscrivere il nostro destino, quello delle nostre famiglie, della nostra economia, della nostra società. L’Europa in questo momento sta indicando la strada, offrendo ai Paesi l’occasione diavviare un percorso di ripresa e di sviluppo con uno sguardo orientato al futuro e ispirato al valore della solidarietà tra gli Stati. L’invito è ad immaginare un’Italia che contribuisca a edificare un’Europa più giusta perché capace di fare proprie le istanze dei giovani, dell’ambiente, dell’innovazione sociale, dell’accoglienza. Sarebbe un peccato non cogliere lo spunto, rimanendo con lo sguardo ripiegato sul presente che ha caratterizzato il dibattito e le scelte politiche italiane degli ultimi decenni. Chi ha in mano le redini delle decisioni non deve perdere quest’occasione o si assumerà la responsabilità di essere il curatore fallimentare del Paese più bello del mondo”, conclude De Palo.